Come nessuno al mondo (Italian Edition) by Amabile Giusti

Come nessuno al mondo (Italian Edition) by Amabile Giusti

autore:Amabile Giusti [Giusti, Amabile]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9782919809158
pubblicato: 2019-07-01T22:00:00+00:00


Lo guardò incredula.

«Cosa… cosa ci fai qui?»

«Cosa ci fai tu ferma nell’auto sotto la pioggia!»

«Mi si è bucata una ruota e...»

Derek fece un giro intorno all’auto, colpendo le gomme con le scarpe. A un tratto Diane vide che si chinava e controllava uno dei copertoni.

Quando tornò vicino allo sportello aperto, le disse: «Hai una ruota di scorta?»

«Ehm… no.»

Lui le sorrise, e Diane avrebbe voluto abbracciarlo come si abbraccia qualcuno che ti fa una carezza mentre piangi.

«Ti piace la vita spericolata, eh, tette-piccole?» le domandò. «Ho la moto, vieni via con me, mica puoi stare qui dentro finché non spiove.»

«Non preoccuparti, vado alla prima fermata della metro e...»

«Scendi da questa carretta, scema. Per arrivare fino alla fermata della metro ti inzupperesti in ogni caso, e tanto vale bagnarsi sulla moto insieme a me.»

Diane si trattenne a un soffio dal dirgli che sì, bagnarsi sulla moto insieme a lui le sembrava la soluzione migliore. Annuì soltanto, raccolse le sue cose e lo raggiunse sulla strada.

La pioggia era aumentata nuovamente, e si abbatteva sull’asfalto e sulle ciglia. Diane annaspò quasi, e rischiò di scivolare. Lui la afferrò un attimo prima che stramazzasse a terra.

Si avvicinarono alla moto, un maestoso cavallo un po’ vintage. Diane non se ne intendeva di motori, ma le parve un modello di non meno di trent’anni prima, dotato di un fascino retrò. Pensò d’istinto che quella moto gli somigliava. Era rude, era ribelle, era una moto fatta per spazi grandi e liberi, ma aveva anche delle proporzioni eleganti, che ne facevano un oggetto da ammirare a prescindere dalla sua potenza. Le allungò il casco, la aiutò a sistemarlo.

«E tu?»

«Io non lo uso quasi mai» le rispose. «Ce la fai a salire o hai bisogno di una gru?»

«Ce la faccio!» protestò Diane, anche se il sedile le parve un’interminabile distesa e si domandò se sarebbe stata capace di scavalcarlo con un solo balzo.

Ci riuscì e si sentì soddisfatta di se stessa in un modo infantile. Poi Derek si sedette davanti.

«Stringiti forte o cadi giù come una saponetta» le disse a voce alta. Poi partì.

Guidava come un pazzo, ma come un pazzo bravo. Come un pazzo prudente. Un abbinamento impossibile ma vero. Le moto e le tavole da surf erano prolungamenti naturali del suo corpo. Non aveva paura nell’acqua, in qualunque modo arrivasse e lo travolgesse, dal cielo o dalla terra non faceva differenza. La moto non rischiò di slittare neanche una volta. Eppure andava veloce. Eppure si insinuava tra le auto come se fosse una puledra.

Diane si aggrappò alla sua schiena e provò una meravigliosa ebbrezza. Meravigliosa due volte: perché era meravigliosa di per sé e perché le impediva di pensare ad altro se non a quel delirio di vento e pioggia e paura di cadere e certezza di non cadere.

Purtroppo, appena arrivarono a destinazione, l’ebbrezza si trasformò in un sottile dolore.

Sui gradini di legno che conducevano alla casa, poco prima di entrare dalla portafinestra, Derek le disse senza più sorridere: «Non vorrei allarmarti, ma da quello che ho visto non credo proprio che tu abbia forato per semplice sfortuna.



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